Contatti

Il lungo sciame sismico

, di Julien Sauvagnat - assistant professor presso il Dipartimento di finanza
L'impatto economico dei disastri naturali va oltre quelli delle devastazioni e colpisce le relazioni b2b. Come rivela uno studio di Julien Sauvagnat (Bocconi) e Jean Noel Barrot (MIT Sloan School of Management)

Il costo umano dei terremoti che hanno colpito l'Appennino il 24 agosto e il 26 ottobre è ormai noto. Ci vorrà, invece, più tempo per valutarne il danno economico complessivo sul territorio italiano. Mentre la Protezione civile ha diffuso le prime stime del costo della devastazione nelle zone colpite, è purtroppo improbabile che l'impatto economico del terremoto si limiti alle zone intorno al suo epicentro.

In particolare, un canale di propagazione ad altre regioni italiane sono le relazioni business-to-business delle imprese, che le rendono sensibili ai disastri che colpiscono i loro fornitori o clienti. In un recente lavoro che utilizza dati su gravi catastrofi naturali che hanno colpito gli Stati Uniti negli ultimi 30 anni (tra cui il terremoto di Loma Prieta del 1989 nel nord della California, ma anche diversi uragani e inondazioni), io e Jean-Noel Barrot (MIT Sloan School of Management) abbiamo fatto luce su come i danni subiti da singole imprese si propaghino ad altre all'interno delle reti di produzione (Input Specificity and the Propagation of Idiosyncratic Shocks in Production Networks, su Quarterly Journal of Economics, doi: 10.1093/qje/qjw018).

A livello di impresa, si potrebbe pensare che, in una rete di produzione, gli shock possano essere facilmente assorbiti. La nostra ricerca dimostra invece che, quando un fornitore viene colpito da un disastro naturale, vi sono importanti effetti negativi lungo la catena di approvvigionamento. In particolare, rileviamo che la crescita delle vendite di aziende fornitrici direttamente colpite da un disastro naturale scende di circa cinque punti percentuali nell'arco di due o tre trimestri. È importante sottolineare che anche i clienti delle imprese fornitrici colpite dal disastro sono influenzati in modo significativo, in quanto la loro crescita diminuisce in media di due punti percentuali. Si tratta di un effetto sorprendentemente grande e non immediato, ma che si materializza dopo alcuni trimestri. L'effetto è più forte per i clienti con scorte basse, e per le calamità naturali che hanno colpito i fornitori specifici, il che significa imprese che producono beni differenziati, ad alto contenuto di R&S, o in possesso di brevetti.

Infine, abbiamo cercato di capire se uno shock proveniente da un fornitore si propaga ulteriormente, all'interno delle reti di produzione, ad altri fornitori dello stesso cliente, che non sono stati direttamente colpiti dalla catastrofe naturale. La nostra ricerca mostra grandi ricadute negative dello shock iniziale sugli altri fornitori.

Sorprendentemente, abbiamo scoperto che gli altri fornitori di un cliente principale soffrono un calo della crescita delle vendite pari a circa tre punti percentuali. Nel complesso, i nostri risultati evidenziano la presenza di interdipendenze forti nelle reti di produzione, ed è probabile che si applichino ad altri contesti, come per esempio gli scioperi e le crisi finanziarie. Per quanto riguarda l'impatto economico del terremoto di questa estate, potremmo aspettarci che l'effetto economico non sarà limitato alla zona del disastro, ma si propagherà ad altre parti dell'economia attraverso le relazioni che le imprese della zona hanno con i clienti nel resto del paese.